White Angela - 2014 - Qualcosa di stregato by White Angela

White Angela - 2014 - Qualcosa di stregato by White Angela

autore:White Angela [White Angela]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Romance storici
ISBN: 9788852053283
Google: CostBAAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-08-01T22:00:00+00:00


14

Samuel si posò una mano sul cuore, che vecchio ma coriaceo aveva preso a correre forsennato. Sentì i palmi fradici di sudore, e l’ansia indugiargli sulla lingua come un boccone amaro. Qualcosa di terribile era accaduto.

— Charlotte! — esclamò allarmato, mettendosi a sedere sul letto.

Stava quasi per gettare via le coperte, intenzionato a intraprendere una ricerca in cui dubitava che le sue povere gambe sarebbero riuscite a sostenerlo, quando gli giunse in risposta la voce amata della nipote.

— Sono qui.

Sospirò sollevato e si accasciò contro i guanciali. Soffocò una risata nervosa, tendendo la mano alla ragazza. Dopo quel brutto presentimento desiderava sfiorarla, sentirla vicino, sincerarsi che fosse al sicuro.

Charlotte obbedì in silenzio al suo richiamo, muovendo alcuni passi tra le lame di luce rossa che il tramonto allungava nella stanza.

— Che ore sono, piccola? — Samuel aggrottò la fronte confuso. — Quest’oggi sei tornata prima dalla sartoria…? — La voce gli morì sulle labbra quando vide il volto della nipote. L’espressione di Charlotte lo riportò indietro di tredici anni. Aveva già visto quello sguardo negli occhi di smeraldo dell’amore della sua vita: la donna dalla pelle di miele e dalla dolce parlata cajun che gli aveva dato un figlio. Samuel la rivedeva ancora nei suoi sogni: con le guance graffiate a sangue gli volgeva la schiena, incamminandosi verso una palude di serpenti e caimani. Gli aveva lasciato il suo anatema, ma non le sue ceneri da piangere.

— Charlotte, mia piccola Charlotte… — la chiamò, afferrando inutilmente una manciata d’aria quando lei arretrò di un passo. Aveva pianto, e stava piangendo ancora, ma Sam se ne accorse soltanto notando il riflesso scintillante del tramonto sulle sue guance. Se solo avesse gridato e strepitato. Se solo si fosse lasciata andare all’ira e alle maledizioni, lui non avrebbe provato un tale senso di impotenza. Ma il suo sguardo e il suo silenzio erano armi dalle quali non sapeva come difendersi.

— Mio padre e mia madre. Parlami di loro, Re di New Orleans — gli ordinò Charlotte, calma come una principessa… o come una bambola a cui avessero strappato il cuore.

— Sono morti. Esattamente come ricordi. Perché ricordi, non è così?

La ragazza sembrava una statua di cera.

— Com’è potuto succedere… quello?

— È stata colpa mia — ammise Samuel sinceramente. — Per via della mia arroganza. Perché mi credevo onnipotente. Perché non pensavo che le mie scelte avrebbero comportato un simile prezzo. Perché non ho saputo scongiurarlo. Perché non ho saputo proteggerli. Scegli pure la ragione che può darti un qualche conforto. Arrivai troppo tardi. Avevano già officiato il rito misterico… i seguaci che avevo deciso di abbandonare. I sudditi che mi chiamavano Sua Maestà. Re? — la sua risata suonò densa di sarcasmo e amarezza. — No, ero l’ultimo degli schiavi e non lo sapevo, vincolato da catene peggiori di quelle che avevo conosciuto da ragazzo. — Sospirò, passandosi una mano sulla fronte madida di sudore. — Potei salvare solo te, Charlotte. Di quella notte ringrazio che almeno non ti toccarono. Mi eri rimasta soltanto tu.



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